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ApprofondimentiAfrica subsahariana: in difesa della sostenibilità del debito
Author
Leo Morawiecki
Associate Investment Specialist, Fixed Income, Aberdeen
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Duration: 1 Min
Date: 01 gen 1
I livelli di debito in tutta l'Africa subsahariana sono nuovamente in aumento. Tra il 2022 e il 2024 sono cresciuti del 7% in termini reali.
Di pari passo con questo trend, si intensifica anche la preoccupazione tra gli osservatori del mercato, gli investitori e le organizzazioni non governative. Come ha recentemente fatto notare il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres: "molti paesi africani stanno spendendo più per il rimborso del debito che per l'assistenza sanitaria".
Il quadro generale
Sebbene quanto fanno notare le Nazioni Unite sia corretto, la convinzione che i paesi considerati ad alto rischio di indebitamento siano destinati a una crisi di liquidità o di solvibilità non è sempre vera, anche per quei paesi che hanno emesso eurobond. Negli ultimi anni, diversi emittenti, tra cui Angola, Nigeria e Costa d'Avorio, sono riusciti a ridurre il proprio debito estero. Infatti, stanno prendendo piede strumenti innovativi come gli swap debito-sviluppo, che consentono di scambiare debito pubblico costoso con debito agevolato più economico, perché finalizzato allo sviluppo. In Costa d'Avorio, una di queste operazioni, sostenuta dalla Banca Mondiale, ha creato una capacità di spesa ulteriore pari a € 330 mln per l'istruzione primaria nei prossimi cinque anni.
Petrolio giusto al momento giusto
Le ristrutturazioni del debito tendono a verificarsi durante periodi di crescita reale positiva, consolidamento fiscale e calo dell'inflazione. L'Angola è un esempio calzante, dove i prezzi globali del petrolio e i livelli di produzione interna sono importanti: quasi il 75% delle entrate del governo proviene dal settore degli idrocarburi. Nel 2021, il rapporto debito/PIL del paese era al 119%, mentre alla fine del 2024 era pari al 70%, con dati recenti che mostrano un ulteriore calo al 58%.
Dopo il 2022, la ripresa dei prezzi del petrolio ha contribuito a sostenere il deficit delle partite correnti. Anche il successivo rafforzamento del kwacha angolano è stato d’aiuto, dato che circa l'80% del debito del paese è denominato in valuta estera. Infine, le misure politiche proattive, tra cui l'aumento dei prezzi del diesel per ridurre i sussidi ambientalmente dannosi, hanno avuto un effetto positivo. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, il governo dispone ora di ulteriori USD 3 mld da investire nell'istruzione e nella sanità. Questa capacità di finanziamento è fondamentale in un paese in cui la disparità di reddito è tra le più elevate dell'Africa.
L'Angola non è ancora fuori pericolo. Gran parte del debito nei confronti della Cina, il suo principale creditore, è garantito dal petrolio. Tuttavia, il paese ha attivamente ripagato questo debito grazie ai prezzi del petrolio sostenuti. Nel 2024, l'Angola è stata una delle poche nazioni africane a registrare un surplus delle partite correnti, con un deficit di bilancio pari solo all'1%. Un risultato non da poco.
Lezioni dallo Zambia
Mentre il ministro delle Finanze Vera Daves guidava l'Angola verso un terreno più solido, lo Zambia ha scelto una strada diversa. Nel periodo precedente alle elezioni del 2020, il governo ha continuato a spendere liberamente in progetti infrastrutturali, tra cui la centrale idroelettrica di Batoka Gorge. Il risultato: lo Zambia è risultato inadempiente nei confronti dei propri obblighi di debito, limitando fortemente l'accesso ai finanziamenti esterni.
Debito in sofferenza
L'Africa non è immune dalle problematiche che riguardano il rimborso del debito. Prendiamo il Senegal. Dopo la vittoria elettorale del presidente Faye nell'aprile 2024, una revisione contabile ufficiale dei conti pubblici lasciati dalla precedente amministrazione ha portato alla luce oltre USD 7 mld di debito nascosto. Da allora, il rapporto debito/PIL del paese è salito a circa il 120% e il fabbisogno finanziario lordo rimarrà elevato per gli anni a venire. Faye è stato eletto con un programma incentrato sulla lotta al costo della vita; quindi, non sorprende che abbia scelto di non ridurre i sussidi per il carburante né di tagliare le spese in conto capitale. La strada del Senegal per evitare una ristrutturazione del debito si sta restringendo.
Una questione di dettagli
Il fatto è che le preoccupazioni degli obbligazionisti raramente sono al centro dell'attenzione dei responsabili politici. Le loro decisioni devono bilanciare le implicazioni politiche e sociali, con conseguenze per una vasta gamma di parti interessate, non da ultimo l'elettorato al quale devono rispondere. Per arrivare ad avere un'opinione più informata, come obbligazionisti dobbiamo interagire direttamente con i funzionari governativi, i gruppi della società civile, le banche locali, i giornalisti e altri creditori chiave. Non possiamo semplicemente affidarci alle speculazioni di mercato, che spesso sono fuorvianti.
Il modo in cui i futuri creditori si uniranno per risolvere i casi di indebitamento eccessivo è un complesso argomento di discussione che si affronterà altrove. Le ristrutturazioni del debito sono oggi più complesse, visto che il tradizionale Club di Parigi non costituisce più il maggior gruppo di creditori. I responsabili politici dovranno rivedere le iniziative imperfette, come il Common Framework del G20, per abbreviare i tempi dei futuri negoziati di ristrutturazione. In definitiva, il percorso verso la sostenibilità del debito a lungo termine in Africa è molto più sfaccettato di quanto molti vorrebbero farci credere.
Considerazioni finali...
Il panorama del debito africano è in evoluzione. Sebbene permangano dei rischi, soprattutto in paesi come il Senegal, altri, come l'Angola, stanno compiendo progressi significativi. Per gli investitori, ciò significa andare oltre i dati principali e impegnarsi più a fondo sul campo con gli stakeholder locali. È essenziale comprendere ilpanorama politico, il ruolo degli attori locali e l'impatto delle riforme politiche. La sostenibilità del debito in Africa non è una storia binaria di crisi o stabilità, ma un quadro complesso e dinamico che può creare opportunità per gli investitori ben informati.